Mostre



ANOTHER PLACE
Paolo Cavinato

 

30 Settembre - 23 Dicembre 2021
The Flat - Massimo Carasi

 

Dalle grandi installazioni ai piccoli oggetti, dalle sculture alle composizioni di fili in fluorocarbonio, per Paolo Cavinato la sfida principale rimane sempre e solo una: guardare altrove, immaginare l’invisibile. Non fa eccezione la mostraAnother Place, in programma alla galleria The Flat - Massimo Carasi di Milano dal 30 settembre al 13 novembre 2021. L'esposizione - pensata in relazione con la mostra Limen, che si tiene in contemporanea a Palazzo Te, Mantova - si concentra sugli ultimi lavori dell'artista.

Il percorso raccoglie un nucleo di opere capaci di esemplificare al meglio la poetica di Paolo Cavinato, incentrata sul concetto di soglia e di limite, elementi fondanti di una ricerca che guarda costantemente a un'alterità. Tali aspetti sono rintracciabili nelle opere tanto a livello estetico – il rimando alla stanza, alla casa, a luoghi vuoti – quanto nel loro risvolto contenutistico – la stasi, il moto, il desiderio. Another Placesi configura così come sintesi della ricerca recente di Cavinato e allo stesso tempo come suo importante tassello evolutivo.

Se la prospettiva, i punti di vista, la relazione tra finito e infinito, tra caos e ordine, tra realtà e rappresentazione sono da sempre fine e strumento della ricerca di Paolo Cavinato, in questa occasione l’artista ha realizzato una serie di lavori che gli consentisse di sfruttare la geometria e la forma al fine di riflettere e di integrare nell’opera aspetti dell’espressione, dell’esperienza umana, della sensazione e della percezione di sé. 

Intenti immediatamente esplicitati a inizio mostra, dove due serie di lavori, Still life eGhost, ne dichiarano la natura illusoria. La prima, che si compone di un dittico, indica le prime coordinate di un alfabeto capace di parlare dello spazio di mezzo tra realtà e rappresentazione. La seconda si configura invece come un nucleo di ambienti simili a scatole, luoghi immaginifici dove riverbera indefinita l’idea di una stanza. Questa si fa poi sempre più concreta nei Rilievi. Si tratta di dipinti tridimensionali dove spigoli e soglie emergono dal quadro generando ombre e illusori spazi interni. Suggestiva la connessione con alcuni dipinti di Edward Hopper, quali Stanza vuotaStanza sul mare. Scene di solitudine, di raccoglimento, di attesa; scene dove il quotidiano cela una conseguenza inaspettata, un tassello intangibile che l’osservatore percepisce necessario al completamento del suo io più profondo.

Nello spazio ambiguo tra realtà e rappresentazione si muove anche Panorama. Stanze e corridoi sono trasfigurati in una struttura ipnotica che moltiplica ambienti e punti di vista, innescando un percorso che conduce l’occhio al di là della consueta osservazione del mondo. Allo stesso modo procede Echo, raffigurazione eterea di un corridoio privo di riferimenti, se non quello fornito dal suo inarrestabile rivolgersi verso un punto al di fuori del quadro. Sono non-luoghi, spazi che hanno perso il proprio orientamento.

Differente il sentimento evocato dai due Weavingin mostra. Come suggerito dal titolo, si tratta di tessiture – realizzate con filo di fluorocarbonio, cifra stilistica distintiva di Cavinato – che sfidano la loro natura ambendo alla tridimensionalità. Ingannano i sensi, innestano il dubbio sulla loro affidabilità, gettano ombre sulla realtà. Sono frutto di meditazioni, preghiere che diventano forma.

NegliStargate (2021) la rappresentazione prospettica disegna uno spazio che solo a tratti appare familiare e riconoscibile, ma che presto si disperde nella dimensione spirituale suggerita dalle geometrie astratte e dalla loro ripetizione. Le trame cromatiche cangianti accentuano l’idea di movimento a convergere, come se osservassimo un centro gravitazionale in grado di richiamare al suo interno qualsiasi elemento gli orbiti intorno. O al contrario una diramazione verso l’esterno, un’esplosione imprevista capace di confondere le coordinate del mondo come lo conosciamo. Un’apertura verso l’ignoto. Ancora una volta torna la tensione, la spinta verso qualcosa d’altro.

É proprio l'Another Place suggerito dal titolo dell'esposizione, pienamente esemplificato dall'installazione Breath (2021). Al suo cospetto si ha la sensazione è di essere di fronte a oggetti rivelatori, viatici per una dimensione ulteriore. Composta da tre sculture monolitiche a base triangolare, essa si presenta come uno spazio sacro dove immergersi. Caratterizzate da una fenditura verticale, le strutture si accendono per poi dissolversi gradualmente, richiamando lo spettatore al loro interno. Accompagnate dalle tracce sonore di Stefano Trevisi, evocative dei concetti di respiro e silenzio, le opere riescono a coinvolgere un secondo senso nell’esperienza di visita. Attraverso i varchi luminosi che si vengono a generare, Cavinato apre così a una visione mistica su un mondo che risiede al di là dell'umana comprensione. E così Another Placeprova a suscitarne il sentimento: senza la pretesa di definirlo, ma con la speranza di evocarlo.

Davide Landoni


GALLERIA: The Flat - Massimo Carasi - via Paolo Frisi, 3 (MM Porta Venezia) - Milano
 

 

 

 

1 - Empty Room e Still Life 2 - Another Place 3 - Still Life 4 - The Empty Room 5 - Another Place
6 - Ghost #1 7 - Ghost #2 8 - Ghost #3 9 - Ghost #4 10 - Ghost #5
11 - Sidewalk 12 - Another Place 13 - Empty room 14 - Stargates 15 - Stargate #4
16 - Stargate #1 17 - Stargate #2 18 - Stargate #3 19 - Stargate #4 20 - Stargate #4
21 - Stargates 22 - Another Place 23 - Weaving #1 24 - Weaving #2 25 - Weaving #2
26 - Panorama e Echo 27 - Echo 28 - Panorama 29 - Panorama 30 - Panorama
31 - Another Place (Breaths) 32 - Another Place (Breaths) 33 - Another Place (Breaths) 34 - Another Place (Breaths) 35 - Another Place (Breaths)
36 - Another Place (Breaths) 37 - Another Place (Breaths) 38 - Another Place (Breaths) 39 - Another Place (Breaths) 40 - Another Place (Breaths)