XXXIV BIENNALE D’ARTE CONTEMPORANEA DI ALATRI
Labirinti possibili
José Angelino | Simone Cametti | Paolo Cavinato | Mario Carlo Iusi
Naomi Maury | Alberto Montorfano | Emanuela Moretti | Matteo Nasini
Valentina Palazzari | Francesca Pasquali | Alberto Timossi
a cura di Valeria De Siero e Davide Silvioli
Inaugurazione: domenica 3 settembre, ore 17:30
Chiostro di San Francesco, Piazza Regina Margherita, Alatri (FR)
dal 4 settembre al 15 ottobre 2023
Domenica 3 settembre, alle ore 17:30, aprirà ufficialmente al pubblico la XXXIV edizione della Biennale d’Arte Contemporanea di Alatri. L’inaugurazione e la presentazione del progetto, alla presenza delle istituzioni e dei curatori della manifestazione, patrocinata e sostenuta dal Comune di Alatri e dal Consiglio Regionale del Lazio, si terrà presso il Chiostro di San Francesco. La mostra, dal titolo Labirinti possibili, raccorda in più sedi del centro storico della città, precisamente il Chiostro di S. Francesco, la Chiesa degli Scolopi, l’Acropoli e la facciata di Palazzo Conti Gentili, una cerchia di artiste e artisti attivi sia in Italia che all’estero, il cui lavoro è stato individuato per delineare una proposta espositiva sfaccettata e di ampio respiro. La rassegna, fino al termine del 15 ottobre, sarà arricchita da eventi collaterali quali visite guidate, incontri tematici. Il catalogo finale, racconto e documentazione dell’evento, sarà edito da Gli Ori.
«Labirinti possibili – scrivono i curatori – sorge da uno spunto legato al reperto iconografico di età medievale, rinvenuto e conservato ad Alatri, che, unico al mondo, raffigura Cristo dentro un labirinto. Il simbolo del labirinto, invero, è da sempre in potere di suscitare sensazioni contrastanti di fascino e spaesamento. L’assenza di punti di riferimento e l’incertezza circa l’esito del percorso ne fanno un’allegoria assimilabile all’attualità sociale, dove pluralità e imprevedibilità si configurano come condizioni costitutive. In questo scenario, la stessa ricerca artistica contemporanea, nello sconfinare da una disciplina a un’altra, nell’intercettare tematiche disparate e nel dimostrare un andamento transitivo, appare irriducibile a una sola via d’interpretazione, perciò molto vicina a tale dimensione multiforme. Pertanto, la mostra intende rispecchiare – da una prospettiva sì circoscritta ma coerente – lo statuto plurale che, come un riflesso di quello globale, caratterizza il presente artistico, portando in esposizione un insieme di personalità e di opere studiatamente eterogeneo, in grado di rispondere con pertinenza all’identità polimorfa della contemporaneità».
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