Gocce
2005
2008 Festival della Creatività, Fortezza da Basso, Firenze
2008 Premio Arte Laguna, Fondazione Benetton, Treviso
2007 Lo spirito dei luoghi, Fabbrica Borroni, Bollate (Milano)
2007 Echi, Palazzo Gonzaga, Volta Mantovana (Mantova)
2006 Melting House, Festival della Creatività, Fortezza da Basso, Firenze
2005 passaggioininterno, Galleria Testoni, Verona
2005 Intersezioni - Video and Installations, Interzona, Verona
2005 Salone Satellite,Salone Internazionale del Mobile, FieraCity, Milano
legno, carta, plexiglas, metallo, acqua, luci
60 x 100 x 80h cm + base 120 cm
La ricostruzione di una camera di carta. All'interno ritroviamo un letto, il pavimento di travi sconnesse, una porta chiusa, le stratificazioni della tappezzeria sulle pareti, un soffitto fatto di cieli trasparenti che gocciolano l'uno nell'altro fino a riversare il tutto nella stanza sottostante. Una moltitudine di suoni, luci, e un brusio di fondo in continuo movimento, invade anche l'ambiente esterno. Una lenta inesorabile trasformazione. Un'esperienza sensoria totale.
Ho cercato di capire come noi abitiamo il nostro spazio, il nostro "angolo nel mondo", come mettiamo radici, in accordo con tutte le dialettiche della vita. Perché prima di essere "gettato nel mondo", l'uomo viene deposto nella culla della casa.
Occorre ricostruire questo spazio d'intimità, farlo emergere dalla memoria. Dopotutto la casa natale è fisicamente dentro di noi, è un insieme d'abitudini organiche.
Il letto: involucro della trasformazione, lo spazio d'intimità, la grande culla, dalla quale ogni uomo si sveglia e viene rapidamente gettato nel mondo. Il centro intensificato dello spazio, l'unità di luogo di tempo e azione, una sorta di nicchia da cui ha origine il tutto. Ogni angolo di una casa, ogni cantone in una camera, ogni spazio ridotto in cui piace andare a rannicchiarsi, a raccogliersi su se stessi, è per l'immaginazione una solitudine, vale a dire il germe di una camera, il germe di una casa. Nell'angolo si ricorda in silenzio. Il primo valore che si ritrova è l'immobilità. «L'angolo è una sorta di mezza scatola, per metà muro e per metà porta» . L'angolo è anche attesa. Nulla è vuoto perché sono due realtà geometriche talvolta unificate. La funzione di abitare congiunge il pieno ed il vuoto. E come dice Gaston Bachelard «L'essere riempie il vuoto e gli angoli sono affollati d'immagini».