2012 Memory, contemporary international sculpture, PAN, Napoli
2011 Memory, contemporary international sculpture, Rosenfeld Porcini Gallery, Londra
2011 Arte Fiera, Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea, Bologna
2010 Linie, Mario Mazzoli Galerie, Berlino
Installazione Paolo Cavinato
Suoni Stefano Trevisi
80 scatole in carta, legno, tessuti, vetro, specchi, materiali vari, lettori cd e speakers
Le dimensioni di ciascuna scatola varia da 10x15x5 cm a 50x25x20 cm
Dimensioni ambienteL’installazione è allestita in una stanza rettangolare, sulle due pareti in lunghezza, creando un complesso dialogo sonoro e visivo: da un lato, un centinaio di oggetti-contenitori di varie dimensioni, realizzati con vari materiali (carta, terra, legno, stampe, polveri, croste e frammenti di altre cose), formano un pattern tridimensionale e composito dal quale derivano particolari elementi sonori estrapolati da un processo di frammentazione e moltiplicazione dei materiali registrati a Berlino. Ciascun elemento è Icona, ovvero pura astrazione e sensibilità plastica delle cose e degli spazi, come Malevich indicava nella sua ricerca tesa tra immagine e architettura, astrazione visuale e ipotesi urbanistica.
Sulla parete opposta, si staglia un unico elemento, uno specchio-quadro sonoro isolato dove il fruitore può ritrovarsi e riconoscersi: sulla superficie dello specchio, un foro immette a sua volta in un corridoio interno, infinito, che riprende la stessa stanza fatta di scatole, in un gioco di riflessi e ripetizioni.
Le reciproche relazioni sensoriali stabilite tra le due pareti e tra di esse e il fruitore (che diventa, suggerisce Cavinato, a sua volta contenitore al massimo grado, contenitore in atto dei contenitori in potenza esposti), sono ulteriormente moltiplicate dal complesso lavoro musicale. Qui, Trevisi trasforma in quadri sonori alcune delle cento scatole disperse in mezzo alle altre, mute: “all’interno della parete ho cercato di creare una ‘spazializzazione frontale’ individuando quattro linee che tagliano lo spazio acustico da sinistra a destra il centro dell’installazione è lasciato in silenzio ogni quadro si caratterizza per un proprio valore all’interno di un gradiente di astrazione”. Mentre, sulla parete opposta, Trevisi dispone altre due mini casse dalle quali si diffondono materiali sonori molto più riconoscibili e dettagliati, percepibili solo a distanza ravvicinata – cioè nel momento in cui si guarda attraverso il foro dello specchio – suggerendo così a livello sonoro l’archetipo uno-molteplice già offerto dall’installazione di Cavinato.
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